mercoledì 29 novembre 2017

Shalane Flanagan: ferragosto, riposo non ti conosco


   Archiviate le discussioni sulla "triplice", vediamo ora qualcosa del modo di allenarsi di chi la NYC marathon l'ha vinta, ovvero Shalane Flanagan. Trattasi di una settimana di agosto.

   In tutto abbiamo 107 miglia quindi 172km, chilometraggio probabilmente un po' incrementato in autunno più a ridosso della maratona, quando avrà fatto dei lunghi più seri.

   Un lungo di 27.37 km in 2h15, quindi a 4'56/km. Nei 4 giorni di sole corse lente fa 440' per 55 miglia (88.55 km), quindi 4'58/km.

   Ripetute 10x1 miglio a 5'02, quindi 3'07/km.

   Oddio, ad agosto fa caldo ma, anche considerando una certa velocizzazione autunnale, è parecchio polarizzata direi. Non si fa problemi a fare i lenti veramente lenti e pare che questa sia una caratteristica di molti atleti del gruppo di Jerry Schumacher.

https://s8.postimg.org/i0jcb3w4l/Shalane_Flanagan_diario_14-20_agosto_17.jpg

lunedì
- matt: 80' + core
- sera: 40'

martedì
- matt: 20x200 (33) rec. 100-200m jog
- sera: 40'

mercoledì:
- matt: 88'

giovedì
- matt: 10x1600 (3'07) rec. 2'
- sera: 32'

venerdì
- matt: 80' + core
- sera: 56'

sabato
- matt: 88'

domenica
- matt: 2h15



lunedì 13 novembre 2017

Sara Dossena a New York: la triplice alleanza.


   Ha fatto scalpore il risultato di Sara Dossena alla maratona di New York, ottimo crono per un debutto e spero che migliori ancora. Però ho letto molte opinioni in proposito che mi sono sembrate francamente demagogiche (e a volte in conflitto d'interessi) se non addirittura idiote ("i triatleti sono i migliori atleti del mondo").

   La Dossena produsse prima buoni risultati nella corsa in montagna, poi nel 2007 (23 anni) ottenne 9'25 nei 3000, 34'37 nei 10000 e 1h12'54 nella mezza, un buon background donatole dalla CORSA. Quindi gli infortuni e si dedicò al duathlon e al triathlon con buoni risultati. Ora ci prova con la maratona senza massimizzare il chilometraggio di corsa (110km a settimana) ma mantenendo bici e nuoto.

   Ho seguito un po' il suo allenamento. A fine settembre fece due mezze in meno di 24 ore in 1h13'20 e 1h14'57. A metà ottobre scrissi su un forum "Dossena ha vinto sui 32,195 chilometri della Parma Marathon in 1h54’23”, proietterebbe 2h29 alto" e così è stato. In una gara piatta può valere IN QUESTO MOMENTO 2h28, meglio non credo proprio (poi fra 6 o 12 mesi non so). Non credo a quelli che "la maratona di NY ti rallenta di 5'" altrimenti Salazar valeva 2h03, la Fiacconi 2h20, Leone 2h04, Pizzolato 2h06, Mutai 2h00. Un paio di minuti ci possono stare, per la Dossena credo 1' - 1'30 perchè lei è molto muscolare e soffre meno certi percorsi.

   Lei ha iniziato a pedalare e nuotare perchè nella corsa s'infortunava sempre. Quindi PER LEI sta strategia (limitare a 110km/sett la corsa e integrare con bici e nuoto) funziona. Ma non me la sentirei di proporla a Kipchoge.

   La cosa ha avuto molta rilevanza mediatica, il triathlon è una MODA, specie fra i master... ora per 30 anni ci sorbiremo l'esempio della Dossena per generalizzare la superiorità della "multidisciplinarietà"? Ma perchè i nuotatori e i ciclisti non incrociano anche con la corsa? Ahhhhh! Allora conta la specificità, per lo meno a livello tecnico-meccanico (la corsa ha sequenze di reclutamento muscolare e tempi di innervazione assolutamente differenti dal nuoto e dal ciclismo)... quindi è una questione di riduzione della probabilità di infortuni, perchè la corsa è più "impattante". Ma non è così per tutti. E' fuor di dubbio che i nostri atleti si infortunano a tassi allucinanti, ma questo non può essere ascritto solo all'inevitabilità legata alla natura del gesto, perchè all'estero non accade con la stessa incidenza.

   Inglesi o francesi o polacchi saltano una stagione su sei per infortunio, i nostri una su due mediamente. Ma che nello Yorkshire hanno piste e asfalti ovattati???
   Nel mezzofondo femminile british ad esempio la Muir, la Weightman, la McColghan, la Snowden, la Twell, ogni anno sono sempre lì, possiamo dire lo stesso delle nostre Zenoni, Del Buono, Magnani, Viola, Inglese? Nel mezzofondo maschile british hanno tassi annuali di PB dell'80%, noi del 40%. Va avanti così da diversi lustri, non può essere un caso, quindi l'incidenza spaventosa di infortuni dei nostri non è dovuta allo spirito santo, non è dovuta solo alla natura intrinseca del gesto della corsa.

   Certo che se in atletica CI ALLENIAMO MALE, spacchiamo gli atleti, roviniamo i talenti giovanili, allora la multidisciplinarietà può aiutare gli atleti a scappare dalle grinfie di allenatori e concetti di corsa sbagliati. Ci può anche essere qualcuno per il quale aggiungere nuoto e bici può essere una "scusa" per allenarsi di più e sopperire a uno scarso chilometraggio nella corsa: in questo caso il guadagno organico potrebbe superare la perdita meccanica. Ma stiamo sempre parlando di gente che NON si allena in modo ottimizzato nella corsa.
   Ma se alleniamo bene la gente nella corsa, credo proprio che le prestazioni sono migliori rispetto alla multidisciplina.

   C'è una tendenza umana a dare risalto a UN episodio che corrobora le proprie convinzioni, e così si sorvola sul metodo scientifico che è basato sulla statistica.
   Le migliori 10 prestazioni italiane in maratona:

1. 2h23'44" Italia Valeria Straneo Paesi Bassi Rotterdam 15 aprile 2012
2. 2h23'47" Italia Maura Viceconte Austria Vienna 21 maggio 2000
3. 2h25'17" Italia Franca Fiacconi Stati Uniti New York 1º novembre 1998
4. 2h25'28" Italia Bruna Genovese Stati Uniti Boston 17 aprile 2006
5. 2h25'32" Italia Anna Incerti Germania Berlino 25 settembre 2011
6. 2h25'57" Italia Maria Guida Italia Carpi 10 ottobre 1999
7. 2h26'10" Italia Rosaria Console Germania Berlino 25 settembre 2011
8. 2h26'15" Italia Nadia Ejjafini Germania Francoforte sul Meno 30 ottobre 2011
9. 2h27'49" Italia Laura Fogli Corea del Sud Seul 23 settembre 1988
9. 2h27'49" Italia Ornella Ferrara Italia Roma 28 marzo 2004

   Nessuna di queste atlete pedalava/nuotava. Quando ce ne saranno altre 10 con tempi simili che pedalano/nuotano allora potremo INIZIARE a dibattere sull'efficienza del triathlon ai fini maratonistici.



lunedì 6 novembre 2017

Mezzofondo veloce anni 80: Gabriella Dorio


   Ma lo sapete che nel 1982 i bambini compravano le figurine Panini pure dell'atletica? Bei tempi...

   Non voglio dilungarmi su note storiche che potete trovare ovunque. Certamente un grande talento, ma si allenava anche molto bene. E' l'unica mezzofondista azzurra ancora oggi nelle prime posizioni delle liste all-time di tutte le categorie, cadette, allieve, junior e assolute. E' una cosa rara che non si ottiene senza allenarsi bene.

   Sotto presento una sua tabella relativa al periodo di rifinitura dell'estate 1982, girava su vari siti da anni e l'ho presa dal nuovo forum di Atleticalive, postata dall'amico gb62 (e l'ho un po' corretta). A mio avviso è molto buona. C'è un buon chilometraggio, ci sono 13 sedute (quindi BIGIORNALIERI quasi tutti i giorni) di cui 9 facili e 4 intense. Nelle sedute intense allena tutto ciò che serve (vo2max il lunedì, velocità il martedì e la domenica, ritmi 800 e 1500 il giovedì e la domenica) e con volumi giusti. C'è il recupero, tre giornate sono assolutamente facili.

   Si allenava benissimo, come si allenavano benissimo Cova, Panetta, Antibo... un patrimonio tecnico che abbiamo perso. Perchè? Perchè alcuni atleti di quei tempi erano in odore di emotrasfusioni e allora qualche furbo approfittatore ha fatto in modo di gettare via il bambino insieme all'acqua sporca; le savane così devastate del mezzofondo sono state quindi occupate da soggetti, e idee, provenienti dal settore velocità (forse siccome erano fallimentari già nella velocità pensarono di invadere il mezzofondo...) che hanno finito per distruggere anche il mezzofondo. Vengono a dirti "ma quegli schemi sono da buttare perchè non funzionano senza doping", dimenticando che si può dopare anche (e soprattutto) chi si allena male, chi si allena sempre a palla, chi si allena "no pain no gain", chi si allena "la corsa lenta fa male, è meglio riposare che correre lento", chi si allena con migliaia di zompetti ogni giorno per la "stiffness" o per la "tecnica dell'appoggio del piede", chi si sfascia due stagioni su tre.

   Quindi bando alle ciance e alzatevi la mattina alle 6 per fare la prima sessione del bigiornaliero...

lunedì mattina, 40' in progressione da 4 a 3.30 
lunedì pomeriggio, 3x1000 rec. 12' cl (2.50, 2.48, 2.43)

martedì mattina, 50' a 3.50
martedì pomeriggio:
4x200 in 30 con 3' rec. cl
6x150 in 22 con 2' rec. cl
6x100 in 14 con 1'30 rec. cl

mercoledì mattina, 40' a 4
mercoledì pomeriggio, 60' collinare

giovedì mattina, 50' a 3.40
giovedì pomeriggio, 10x300 in 44 con 3 min rec. cl

venerdì mattina, 50' a 4
venerdì pomeriggio, 15 km con 5 variazioni di 1 km

sabato mattina, 40' a 3.40
sabato pomeriggio, 60' in progressione da 4 a 3.20

domenica::
1x1000 in 2.45, 10' rec.
3x500 in 1.20, 1.18, 1.15 con 6' e 8' rec.
2x150 in 21 con 2' rec.