mercoledì 26 luglio 2017

Europei junior e promesse


   Nelle scorse due settimane sono andate in onda le rassegne continentali U20 e U23. Le nostre nazionali si sono comportate bene, così come era accaduto due anni fa. Facciamo un breve riassunto statistico.

JUNIOR.
- 5° posto nel medagliere (3-5-1) mentre dalle liste stagionali avevamo 5 prestazioni in zona medaglia
- 31 sb/pb su 94 atleti, indice di efficienza 32.9%

PROMESSE.
- 5° posto nel medagliere (3-3-2) mentre dalle liste stagionali avevamo 3 prestazioni in zona medaglia
- 22 sb/pb su 84 atleti, indice di efficienza 26.1%

   In alcune gare, specie fra gli junior (Aceti, Dallavalle, 4x400) ci siamo anche entusiasmati e sono state ottenute prestazioni di spessore. Quindi bilancio generale positivo anche se occorre ricordare l'assenza della Russia (se non rari atleti a titolo individuale) e il fatto che nella cat. promesse qualche atleta straniero, che avrebbe potuto insidiare qualche nostro medagliato, ha dato forfait in vista dei mondiali di Londra.

   Ma la cosa più confortante è il dato sugli indici di efficienza (che a mio avviso misurano la capacità di programmare per bene e manifestare il massimo livello di forma in corrispondenza dell'evento più importante della stagione) che finalmente sono nella media internazionale (intorno al 30%).

   Credo tuttavia che non bisogna entusiasmarsi troppo, essere quinti in Europa è normale per un paese 3° per popolazione e 4° per rilevanza economica. La speranza è che finalmente nuove leve di allenatori, più informati e più preparati in una prospettiva internazionale, più razionali e meno legati al vecchiume della tradizione, stiano cominciando ad agire portando a conferma in futuro i buoni risultati qui ottenuti.
   Anche due anni fa avevamo fatto bene:

http://ilcorsarotraining.blogspot.com.br/2015/07/i-nostri-giovani-in-svezia-e-in-colombia.html

http://ilcorsarotraining.blogspot.com.br/2015/07/tallin-campionati-europei-u-23-promesse.html

ma poi a distanza di due anni diversi medagliati di allora oggi sono in stallo o scomparsi. Anche nel 2011 avevamo fatto bene, ad esempio avevamo preso l'oro nella 4x400 maschile junior, ma ecco l'evoluzione ad oggi di quel quartetto:

TRICCA - 46.09 (2011) - 46.56 (2017)
DANESINI - 47.36 (2011) - 49.49 (2017)
RONTINI - 47.52 (2011) - 49.48 (2015 poi desaparecido)
LORENZI - 46.39 (2011) - 46.48 (2017)

ZERO migliorati su 4.
   Sappiate che io NON DIMENTICO, registro tutto e a distanza di anni porto in riscossione le cambiali...
   Una nota negativa di questi campionati: in entrambi siamo risultati in testa nel medagliere maschile, dal che si deduce l'inconsistenza del settore femminile, fenomeno che andrebbe indagato.






mercoledì 19 luglio 2017

Operazione contro il clan dei cardiolesi


   Qualche settimana fa ho fatto la peggior seduta d'allenamento della storia. Le condizioni di contorno erano ideali: mattina freschetta (relativamente alla location), dormito bene, il giorno prima avevo riposato, ultimo lavoretto 4 giorni prima. 
   La seduta era una progressione di un'ora: 20' cl + 15' cls + 15' cm + 10' cv. Non scrivo il passo che ne è risultato perchè mi vergogno, vi basti sapere che il passo del tratto veloce finale è stato 10"/km più lento della mia normale corsa media.

   Il motivo? Per chi non lo sapesse vivo in Brasile e, a causa dell'eterno caldo umido, corro sempre all'alba; in genere mi sveglio alle 5 ed esco a correre alle 6.15 e questo lasso di tempo mi è sufficiente per svegliare i muscoli e mangiare due fette biscottate con marmellata (e digerirle) più caffè. Quel giorno però mi ero svegliato tardi (5.57) e per evitare il caldo sono uscito solo 35' dopo la sveglia, il che non mi ha permesso di mangiare le fette biscottate nè di svegliare i muscoli. Non è un problema, mi conosco e so che funziono così, mi è successo altre volte.

   Ma la cosa interessante che volevo comunicare e questa: alla fine del tratto veloce la FC era appena 140!!! La FC che normalmente tengo in una cls!!! La mia FC del fondo veloce è 160 (ho una massima sui 175). 
   Allora, due domande al clan dei cardiolesi:

1) siete proprio convinti che la FC sia il miglior parametro che rappresenti il valore fisiologico di un allenamento? Cazzo, a 140 stavo faticando come una bestia! Era fondo veloce in piena regola, ma secondo il cuore era una cls...

2) in realtà non misuro l'HRV, ci tengo a non spaventare i familiari dormendo tutto bardato. Però, con le ottime condizioni di contorno descritte sopra, presumo che l'HRV fosse molto favorevole... eppure la seduta è stata la peggiore della storia per il solo fatto di essere uscito 35' dopo la sveglia invece di 75'. Allora vi chiedo: che senso ha misurare un parametro, l'HRV, talmente delicato che può essere tanto stravolto in soli 35' dopo la sveglia da contingenze di vita sfavorevoli?

   P.s. e non è un evento eccezionale, contraddizioni di questo tipo le abbiamo rilevate molte volte, su me stesso, sui miei atleti, sugli amici del forum



domenica 9 luglio 2017

Atletica giovanile: l'estinzione


   Mentre sui mondiali di Londra scendevano le prime ombre dell'ennesimo zeru tituli (ma accendiamo ceri votivi a San Gianmarco, del resto il santuario di Loreto dista solo 25km da Civitanova), continuiamo il discorso degli ultimi post citando un paio di studi.

1) Il primo studio è italiano e si propone di seguire l'evoluzione delle prestazioni giovanili (12-17 anni) e adulte (da 18 anni in poi) dei top-level nel salto in alto e nel salto in lungo maschile e femminile. Lo studio sorprendentemente giunge a percentuali quasi uguali a quelle da me rilevate (9-21%) nel precedente articolo: solo il 10-25% dei top-level adulti era top anche a 16 anni.
   Molto interessante la correlazione trovata tra il "rate" di miglioramento negli anni e la sopravvivenza da adulti (*).
   Per i dettagli:

http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371%2Fjournal.pone.0170744

2) Il secondo studio è dell'Indiana University e ha un'impostazione un po' diversa ma comunque molto interessante (si vanno a vedere le MEDAGLIE), anche perchè riguarda il mondo intero. Analizza i 129 finalisti in 8 specialità (100, 200, 1500, 5000, lungo, alto, disco, peso) ai campionati mondiali junior e alle olimpiadi del 2000. Dei primi studia la carriera successiva, dei secondi quella giovanile. Risultati:

- il 23.6% dei finalisti junior poi vinceranno medaglie alle olimpiadi
- il 29.9% dei finalisti olimpici aveva vinto medaglie negli anni precedenti ai mondiali junior
- si conferma la (*) del precedente studio, ovvero chi è efficiente da adulto ha un alto "rate" di miglioramento negli anni, ovvero DA GIOVANE NON ERA UN FULMINE DI GUERRA.

https://www.sciencedaily.com/releases/2013/05/130531105413.htm

   Quindi è un problema non solo italiano... ma mi pare che in Italia sia molto più grave per il semplice fatto che ormai da anni il rapporto "medaglie adulti / finalisti junior" risulta a priori azzerato per ESTINZIONE DEL NUMERATORE.



lunedì 3 luglio 2017

Atletica giovanile: i sopravvissuti.

   Proseguiamo un discorso accennato nell'ultimo articolo e riguardante le eccessive "attenzioni" rivolte nell'atletica italiana alle categorie giovanili.

   Ho fatto una ricerchina statistica: "incrociamo le liste all-time italiane allievi e assoluti e vediamo quanti dei primi 20 compresi nella prima sono presenti anche nella seconda, divisi per specialità". I 3000 allievi li ho cofrontati con tutte le distanze maggiori degli assoluti. Questi i risultati, divisi anche per sesso:

100f: 1 (Marchetti)
200f: 2 (Calì, Arcioni)
400f: 1 (Milani)
800f: 3 (Trabaldo, Dorio, Porcelli)
1500f: 5 (Dorio, Trabaldo, Brunet, Rea, Di Santo)
3000f: 4 (Brunet, Dorio, Guida, Balsamo)

100m: 1 (Pavoni)
200m: 3 (Howe, Galvan, Pavoni)
400m: 3 (Licciardello, Sabia, Re)
800m: 4 (Sabia, Cadoni, D'Urso, Benvenuti)
1500m: 4 (Mei, D'Urso, Patrignani, Costa)
3000m: 5 (Mei, Battocletti, Baldini, Leuprecht, Bennici)

   Direi che:

1) la maggioranza dei nomi risalgono al cenozoico superiore, quindi il fenomeno nel tempo s'è accentuato
2) gli atleti che, campioni da allievi, poi si sono confermati tali anche da adulti sono RARI (36 su 240, 15%)
3) questa rarità si accentua al diminuire della distanza (velocità 9%, mezzofondo 21%)

   Interessante il punto 3... perchè avviene questo?

- forse perchè i mezzofondisti maturano più tardi (causa naturale) e quindi da ragazzi li si spreme meno?
- forse perchè il settore velocità è quello in cui maggiormente insistiamo su metodi d'allenamento (causa artificiale) sbagliati, vetusti e inadatti a una corretta crescita dei giovani?

Quali che siano le ragioni, nella stragrande maggioranza dei casi pare che ESSERE DEI CAMPIONI DA ALLIEVI SIA UN OTTIMO PASSAPORTO PER L'INCONSISTENZA DA ADULTI..
Quindi, cari giovani Cappuccetti Rossi, non fatevi abbindolare dal Lupo Cattivo!